Gian Vittorio Caprara Motivare è riuscire Il Mulino Bologna 2013 Euro 18 (pubblicato su SIPCO newsletter 2014)
Come trasformare il desiderare in riuscire
Questo avvincente testo di Gianvittorio Caprara approfondisce una varietà di temi particolarmente pregnanti per noi psicologi di comunità, che siamo impegnati ad aiutare, persone, gruppi e contesti organizzativi e comunitari a raggiungere i cambiamenti desiderati. Caprara ci conduce in un viaggio che esplora le molteplici variabili che influenzano la motivazione, dapprima secondo approcci teorici e studi empirici centrati su istinti, emozioni, bisogni e desideri,e sul rapporto tra personalità e motivazione. Documenta poi l’importanza di una visione moderatamente positiva della vita che permette di anticipare la riuscita di scopi desiderati, e dunque di decidere di perseguirli ,ma anche della forza di volontà che trasforma il desiderare in riuscire. Decidere e volere rappresentano infatti due momenti essenziali e distinti della dinamica motivazionale. Mentre l’intenzione concerne soprattutto i fattori che inducono ad assegnare la precedenza ad una tendenza ad agire rispetto alle altre, la volontà o volizione concerne i fattori che avviano e sostengono l’azione sino al raggiungimento dei propositi. Il libro Di Caprara è una miniera di idee e spunti su come affrontare i problemi che possono avvenire nelle diverse fasi. Per il formarsi di una intenzione sono cruciali valutazioni di accessibilità e utilità. Per la sua realizzazione occorre promuovere le capacità di autoregolazione. Nella fase decisionale occorre esaminare quali informazioni utilizzare per stimare l’accessibilità e il valore delle mete che ci prefiggiamo, ma anche i nostri stili attribuzionali e soprattutto il nostro focus regolatorio dominante. Nella fase volizionale occorre predisporre e attuare le azioni necessarie per il raggiungimento degli scopi, ma anche incrementare le nostre capacità di persistenza di fronte alle difficoltà e agli ostacoli imprevisti, e le nostre abilità nel superare lo scoraggiamento e rafforzare l’impegno dopo eventuali fallimenti.
Caprara poi sottolinea come è attraverso il confronto con gli altri , singole persone, gruppi, modelli mediatici, che noi arriviamo a provare affetti diversi come gelosia, invidia vergogna, imbarazzo o orgoglio e compiacimento. Questi diversi affetti possono promuovere o ostacolare le nostre strategie motivazionali. In genere le persone insistono e migliorano nelle attività in cui il confronto con altri è gratificante e arricchente, mentre desistono da quelle nelle quali esso è sfavorevole o incongruente. Negli ultimi capitoli Caprara affronta i temi ai lui molto cari dell’agenticità umana, e dell’importanza delle convinzioni di efficacia personale secondo l’ottica della teoria social cognitiva, che propone una teoria della mente come un apparato proattivo che permette alla persona di essere cosciente di sé, di sentirsi responsabile delle proprie azioni e quindi capace di esercitare un’azione trasformativa nei confronti dell’ambiente La mente umana non solo reagisce alle sollecitazioni del mondo interno ed esterno, ma agisce trasformativamente su entrambi tramite la capacità di simbolizzazione, di anticipazione, di apprendimento per imitazione, di autoriflessione e auto regolazione. Tutti processi in cui noi psicologi di comunità dobbiamo prestare ancora maggiore attenzione nei nostri percorsi di formazione empowering (Francescato, Tomai, Solimeno 2008)
Molto utili anche le indicazioni che Caprara offre su come promuovere l’efficacia personale e collettiva. Anche se per quanto riguarda l’efficacia collettiva, l’approccio di Caprara mi appare ancora troppo centrato su come l’individuo percepisca l’efficacia collettiva dei contesti in cui è membro. Infatti Caprara ammette che “Risulta ancora da accertare sino a qual punto le convinzioni di efficacia collettiva dichiarate dai singoli rispecchino: a) il grado in cui l’organizzazione o il gruppo sono effettivamente all’altezza delle situazioni affrontate… e b) il grado in cui i membri del gruppo sanno imparare insieme dall’esperienza traendo da essa la convinzione di costituire un’entità collettiva efficace” Pag 259. Alcune delle strategie di intervento degli psicologi di comunità a livello gruppale, organizzativo e comunitario mi sembra che invece hanno già documentato come questa efficacia collettiva si possa promuovere (Francescato e Zani 2013) Forse una integrazione delle conoscenze tra gli ambiti della psicologia social cognitiva e di comunità potranno portare a maggiore equità di pari opportunità e trattamento che possano diminuire l’attuale divaricazione tra benessere collettivo e individuale.
Scheda libroGian Vittorio Caprara Motivare è riuscire Le ragioni del successo Il Mulino Bologna 2013 pag 267 prezzo euro 18.