HAI VOGLIA DI BUON LIBRI CHE TI APRANO NUOVI ORIZZONTI DI POSSIBILI CAMBIAMENTI PLANETARI E INDIVIDUALI?
Se vuoi capire come si potrebbe vivere meglio tutti, leggi L’economia della ciambella. Sette mosse per pensare come un economista del XXI secolo di Kate Raworth (edizioni Ambiente 2017) Questo libro mi ha affascinato perche’ affronta insieme il problema delle diseguglianze e dell’inquinamento ambientale, e offre sette precise proposte per arrivare ad una economia circolare capace di rigenerare i sistemi naturali e redistribuire le risorse. Raworth mostra come si puo’ favorire una prosperita’ piu’ condivisa e socialmente equa!
Se ti interessa esplorare le radici dei problemi economici, sociali e ambientali puoi leggere L’ecofe mminismo in Italia, a cura di Franca Marcomin e Laura Cima ( Il Poligrafo 2017, e Petra Kelly di Valentina Cavanna (2018)
Secondo l’eco femministe tutti questi problemi originano dall’adesione al modello di sviluppo orientato alla crescita del Pil e alla corsa agli armamenti che domina in quasi tutti i paesi del mondo, governati ancora prevalentemente da uomini con valori maschili basati sulla competizione e l’uso della violenza per risolvere i conflitti Le eco femministe che rappresentano la terza ondata del femminismo, sostengono l’esistenza di un legame tra la subordinazione delle donne nella società e tra violenza domestica e femminicidi da un lato e l’abuso delle risorse naturali e il degrado dell’ambiente e l’aumento delle guerre locali e dei conflitti etnici armati. Rientrano nell’eco femminismo la lotta per la pace globale, il disarmo, la giustizia sociale ed ecologica in senso lato che implica: “anche una limitazione dello sfruttamento delle risorse e la cessazione dello sfruttamento dei lavoratori e un generale dei più poveri, la tutela dei diritti umani (con un’enfasi sui diritti delle donne e delle minoranze etniche), la cura dei bambini e dei più’ deboli, la protezione dell’ambiente e del pianeta terra” (Cavanna 2018, p90). Sono infatti sorti anche nuovi movimenti (#Me Too, # Non Una di Meno) che lottano contemporaneamente, come suggeriscono le teorie eco femministe, contro i governi autoritari, contro i femminicidi e gli abusi sessuali, contro l’inquinamento provocato dal modello di sviluppo basato sulla crescita dei consumi, e contro le enormi ineguaglianze sociali.