PIERO AMERIO L’ALTRO NECESSARIO Contro la solitudine della società moderna. Il Mulino, Bologna 2013, Euro 23

Avete voglia di fare un bel viaggio? Questo libro vi immerge in un percorso affascinante ed inquietante insieme. Affascinante non solo per la meta – capire cosa comportano nel “divenire persona e nelle definizione di sé, le relazioni con gli altri-, ma per i diversi percorsi che Amerio imbocca in questo suo peregrinare nel tempo e nello spazio, tra diverse modalità di costruire conoscenze e coscienze. Prima ci riporta ai primordi della storia umana quando forse è emersa una prima embrionale forma di “coscienza nucleare” che ha permesso all’uomo di definire una propria identità rispetto al contesto, procedendo alla costruzione sia di un “Altro” sia di un “Essere”. Poi esplora come l’ altro, e l’alterità, vengono concepiti nei racconti della Genesi, nei miti greci, e nelle opere di filosofi antichi e contemporanei. Particolarmente pregnanti e stimolanti le osservazioni che Amerio elabora su i contributi di psicologi di vario orientamento, in particolare di James e Mead, sui diversi Se,’Io e l’identità della persona. Questa parte del viaggio è particolarmente interessante per noi psicologi di comunità, perché Amerio documenta che l’individuo può divenire persona , solo quando il suo partecipare alla comunità in carne ed ossa come persona incarnata, gli conferisce il riconoscimento dei suoi diritti e della sua dignità. Solo allora, l’individuo può affermare se stesso e le proprie idee proponendo novità, cioè può divenire pienamente empowered. Per il nostro pieno sviluppo abbiamo bisogno di riconoscerci l’un l’altro e di creare contesti economici, politiche e sociali che permettano e incoraggino questi processi di “personalizzazione”
Quando stiamo per congratularci per aver sempre sostenuto questa tesi e avviato interventi che facilitino il confronto e il dialogo tra “diversi!, ecco che Amerio ci invita invece a seguirlo in un percorso molto più inquietante. Qui comincia la parte più dolorosa e più creativa del bel libro di Amerio che coraggiosamente, esplora i meandri del male che gli esseri umani hanno inflitto ai loro simili nel passato remoto e prossimo, e purtroppo ancora oggi, quando l’altro viene misconosciuto, negato, trattato come un oggetto, stigmatizzato, de umanizzato, de individualizzato, bestializzato, brutalizzato, ghettizzato ed eliminato. L’impegno civile politico, oltre che intellettuale di Amerio emerge dall’empatia con cui cerca di comprendere come e perché la diversità viene usata come pretesto per massacrare l’altro, l’ebreo, il nero, la donna, ecc Riportando i migliori contributi degli psicologi sociali Amerio delinea come nel razzismo confluiscano atteggiamenti xenofobi, pregiudizi e stereotipi intessuti con motivi di ordine economico-politico e coperture ideologiche. Ma anche come nel nostro quotidiano ognuno di noi può emettere “cattivi comportamenti” verso un altro se “forze situazionali” ci spingono in quella direzione, a meno che noi non coltiviamo appieno quella soggettività, quella coscienza di essere se “ attraverso la quale l’essere umano si riconosce nella propria capacità di autonomia: fosse pure nei limiti concessi dalle situazioni, ma non totalmente sommerso in queste (pag 168)
Infine Amerio dopo averci persuaso che come persone abbiamo un margine di autonomia decisionale,su come ci rapportiamo all’altro, esplora come stiano mutando alcune forze situazionali negli attuali contesti globalizzati. Egli analizza come si sia passati dalla necessità della liberazione dal lavoro che è stata al centro del pensiero antico, medievale e in parte in quello moderno, alla libertà ottenibile nel lavoro, e come la crisi derivata anche dall’economia finanziaria globalizzata oggi tolga questa libertà a coloro che non riescono ad esercitare il loro diritto di lavorare, creando “ ricchi senza bisogni e poveri senza reddito” pag 235
Solo attraverso la nostra partecipazione a movimenti politici che antepongano “ragioni umane alle ragioni economico- mercantilistiche, e sviluppando solidarietà e legami sociali”,(pag 215) si potrà favorire sia il processo emancipatorio in cui l’individuo può divenire persona, e contribuire a costituire una società più ugualitaria dove poter vivere come persone che si incontrano coi diversi senza scontrarsi, senza cioè il prevaricare dei pochi sui molti. Partecipazione che Amerio riconosce oggi difficile per la diminuzione delle opportunità di incontro de visu (nelle sedi di partito, in parrocchia, sul lavoro ecc.) mentre trova forse “illusoria”la blog democrazia online. Su questo punto non sono d’accordo con Amerio, i risultati delle nostre ricerche mostrano che il capitale sociale e l’empowerment sociopolitico possono essere favoriti da percorsi educativi online asincroni tramite CSCL (Computer Supported Collaborative Learning), che incoraggia varie forme di partecipazione più consone alle diversità delle singole persone, creando tuttavia un contesto comune solidale e cooperativo che diminuisce i conflitti e promuove la cooperazione, e favorisce l’incontro e non lo scontro, proprio come auspica Amerio.
Donata Francescato

Libri